martedì 21 settembre 2010

L'occhio da microstock

Oggi mi permetto una piccola divagazione quasi filosofica. Ci ho pensato durante una breve vacanza settembrina e voglio condividere la mia meditazione.
Ho calcolato che, più o meno, sono venticinque anni che fotografo e molti di più che ho una sana passione per questo straordinario mezzo espressivo.
Ho anche avuto la fortuna, in passato, di viaggiare molto e molto lontano e con questo l'opportunità di raccogliere immagini incredibili di luoghi e di genti con la mia "vecchia" e analogica Nikon FM2.
Il reportage di viaggio è sempre stato il tema fotografico per me più emozionante.
Quando il digitale semplicemente non esisteva e si doveva avere la pazienza, e insieme l'ansia, di aspettare il ritorno a casa e lo sviluppo delle diapositive, il rapporto con lo scatto era completamente diverso, oserei dire quasi sacro. Le foto catturavano la magia dei paesaggi e lo sguardo delle persone con un'intensità e una profondità ormai perdute.
L'avvento del digitale, con la sua velocità, duttilità, possibilità di commettere errori senza per questo compromettere il risultato finale (basta scattare un'altra volta!), ha reso tutto più facile, ma sicuramente meno affascinante. Sono innumerevoli i vantaggi della fotografia digitale, ma un po' di nostalgia per il sistema tradizionale, con la sua ineguagliabile resa, credo che sia comprensibile, almeno di tanto in tanto. Quello che resta immutato nel tempo è l'immenso piacere di fotografare.
Arriviamo ai microstock.
Ci sono una serie di regole che occorre tenere bene a mente per fare foto che vadano bene per la vendita sui microstock: immagini pulite e non tagliate, colori brillanti, niente persone riconoscibili, niente marchi o logotipi e così via. Dopo un po' che pratichi questo tipo di fotografia, inizi a vedere ogni cosa con quello che io definirei "l'occhio da microstock". Non c'è niente di male in questo ed è molto utile per ottimizzare gli scatti e evitare un grosso lavoro di selezione e di post-produzione. Molto meglio avere immagini già "scelte" ancora prima di scattarle.
L'occhio da microstock però ha un risvolto negativo, che è quello su cui cade la mia attenzione: con l'andare del tempo il rischio è di perdere l'aspetto poetico della fotografia e con esso la possibilità di scattare quella che mi piace definire "la Foto".
Bisogna riuscire a mantenere l'entusiasmo, la curiosità e la capacità di vedere. Bisogna riuscire a cogliere e raccogliere le immagini come fossero frammenti preziosi e unici. Bisogna liberarsi dall'impostazione rigida delle regole delle vendite e lasciare andare l'istinto. Forse non otterremo un elenco di immagini perfette, ma di sicuro in alcune di esse potremo trovare ancora, con grande stupore, magici spiragli di poesia.

16 commenti:

  1. eh .. stai girando il coltello nella piaga :(
    sento molto la mancanza del tempo e soprattutto la "libertá" mentale per fotografare senza pensare allo stock ...
    Marta

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  2. sono totalmente d'accordo. Quando ho iniziato a caricare sui siti microstock ho anche cominciato a fare foto da microstock, a fotografare dettagli che prima non avrei notato, etc. Dopo un po' però sono riuscita ad emanciparmi da questa filosofia, ora fotografo solo quello che mi piace e tra le foto di un reportage solo dopo seleziono quelle che vanno bene per i microstock. Certo ogni tanto faccio qualche foto ad hoc, ma si tratta di una minima parte. AMo fotografare ed esprimere così la mia creatività, perciò non voglio limitarmi. Il mio portfolio sui microstock rappresenta solo una parte del mio stile fotografico.

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  3. Marta :-) Così, tanto per ricordare (soprattutto a me stessa) di non perdere mai di vista ciò che conta davvero...

    Valeria :-) Se sei la Valeria che penso io, conosco le tue belle immagini e credo di avertelo anche scritto in passato (mi pare su Dreamstime). Evidentemente le tue immagini, anche se su un microstock, comunicano qualcosa di più... Grazie per il tuo commento.

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  4. I agree with everything you said! Microstock or just stock is quite "basic/clean" we tend to lose our artistic view or idea when shooting something.. we are always looking for copy space, the rule of thirds etc.. but honestly I try to bring some new angles to microstock, some are well accepted other not, too much tilting sometimes! We need to find a balance and keep some artistic to us :) I can add that a good photo it's always a good photo and I guess 99% will be approved :) (talking about travel photography..)

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  5. Luis :-) I see your pictures and I thing you are doing a great work. You are right: a good photo it's always a good photo... But, we have to keep always both "microstock's eye" and "poetic's eye"! We can't loose our artist's soul... ;-)

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  6. si il microstock non solo da' l'illusione di guadagnare qualcosa (praticamente niente dato il tempo dedicato) ma omogeneizza la visione dei fotografi - milioni di foto tutte uguali senza stile che sembrano uscite da una catena di montaggio. peggio dei cinesi

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  7. Lucio :-) Leggo con piacere il tuo punto di vista, anche se non condivido affatto quello che scrivi, ovvero: "milioni di foto tutte uguali senza stile che sembrano uscite da una catena di montaggio". Penso invece che tu abbia ragione riguardo ai guadagni, che sono davvero minimi...

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  8. ok, x stile intendo uno stile personale che si contraddistingua dagli altri invece io vedo solo lo "stile microstock" - che puo' essere comprensibile se uno lo segue e persegue x motivi economici ma visto che x il 99 % dei microshooters i guadagni sono risibili tutto cio' mi sembra inconcepibile. ci guadagnano solamente coloro che utilizzano le foto pagandole quasi niente e che poi si fanno ben pagare.

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  9. Crisferra, trovo solo ora il tuo blog e me ne rammarico!
    Innanzitutto complimenti per i tuoi lavori.
    Scrivevo pochi giorni fa proprio sulla necessità, se si vuole diventare contributor di microstock, di scattare le foto che vogliono le agenzie.
    La mia conclusione era di rimanere se stessi, scattare quanto e cosa ci dicono testa e anima e, quando se ne presenta l'occasione, riconoscere di essere davanti ad una foto da microstock e "vendere" provvisoriamente l'anima al diavolo...
    Ciao!

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  10. Emiliano :-) Benarrivato e grazie per i complimenti! Mi piace il tuo punto di vista e mi piacerebbe anche vedere i tuoi lavori. Hai un blog? O un portfolio su qualche microstock? Credo che confrontarsi con gli altri, esprimere le proprie idee e condividere le proprie esperienze sia sempre importante. Passa quando vuoi.
    Ciao!

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  11. Con il microstock ho cominciato da poco più di due mesi a dire la verità, ed essendo la fotografia una passione da tempo libero non ho ancora molte foto online...questo è il mio miniportfolio su SS: http://www.shutterstock.com/g/evasive
    al blog ci sto lavorando, sta nascendo in questi giorni...passerò spesso, sei nei preferiti. Ciao!

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  12. Emiliano :-) ho dato un'occhiata al tuo mini portfolio e mi sembra un buon inizio! Quando avrai lanciato il blog, passa a lasciarmi il link, così posso seguirti anch'io!
    Se poi decidi di iscriverti ad altri microstock, dài un'occhiata qui http://crisferra.blogspot.com/search/label/affilazione
    Faccio un po' di pubblicità, che è l'anima del commercio (almeno, così dicono!)...
    Buon weekend e buona luce

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  13. Ciao! Una domanda a più di 2 anni di microstock da questo post... Riesci a mantenere la fotografia nel suo ambito poetico? Curiosità...!
    Buon lavoro e passione!

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    1. Ciao Davide e bentornato da queste parti!
      Ho riletto il mio post (sai, con l'età non ci si ricorda più di tutto...) e a due anni di distanza lo sottoscriverei tale e quale!
      L'occhio da microstock rimane, ma anche la passione e la ricerca della poesia nell'immagine.
      Se hai letto gli ultimi post, avrai sicuramente visto che ho iniziato a "giocare" con le foto fatte con lo smartphone. E' un modo per sentirsi più liberi, perché sono sicuramente molto lontane dall'essere commerciali, (per altro, anche il resto della mie foto non lo sono!).
      Al momento sto scegliendo e sistemando le foto fatte in Francia l'estate scorsa. Dedico meno tempo al blog, ma la passine per la fotografia, quella non passerà mai!
      :-)

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    2. Bene! Anch'io sono del tuo punto di vista e spero che il tempo al microstock non cambi la passione fotografica forzandola in un tunnel che unicamente punta ad un riscontro venale. Se invece rimane la passione pura, il microstock ci aiuta (a mio avviso) a fare fotografie di migliore qualità!

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